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A Ed Sheeran venne consigliato di tingersi i capelli se voleva avere qualche speranza di fare un minimo di carriera nel mondo della musica. Davvero curioso se si pensa che proprio i capelli rossi sono il tratto più distintivo ed immediatamente riconoscibile del 29enne cantautore britannico.Il suo primo management gli suggerì che avrebbe avuto un’immagine migliore e più accattivante se avesse colorato la sua chioma di nero. Non fu l’unico buon consiglio che il giovane Ed si sentì suggerire: gli venne inoltre detto di rivedere la sua musica e di abbandonare il suo caratteristico pedale loop e di abbandonare il parlato dalle sue canzoni.

Il manager Stuart Camp che è subentrato al posto del precedente team nel 2011, e ha vissuto fianco a fianco con Ed la sua irresistibile ascesa verso la fama, ha dichiarato: “L’altro management in realtà se ne andò dicendo che non sarebbe andato da nessuna parte. Avrebbe dovuto rinunciare al pedale, tingersi i capelli di nero e lasciar perdere il rap.” Non c’è che dire, dei fini intenditori che si staranno mangiando sia le mani che le braccia.

In questo periodo il cantautore inglese è in un periodo di pausa dopo che lui e la moglie Cherry, poco più di un mese fa, hanno recentemente avuto la figlia Lyra Antarctica. Il suo manager parlando al podcast ‘Straight Up’ ha però rivelato che Ed tornerà tra un anno con un nuovo album e sta programmando anche un futuro più lontano. Queste le parole spese: “Abbiamo iniziato a registrare. Probabilmente pubblicheremo un disco l’anno prossimo. Sto guardando un pezzo di carta che riporta la tracklist per l’album che verrà dopo il prossimo. E’ sempre uno o due album avanti.”A proposito dei suoi capelli rossi Ed, quando ne parlò, disse di essere stato vittima di bullismo a causa loro, ma che infine ha accettato il suo aspetto “eccentrico” e si è reso conto che la sua chioma era ciò che lo ha aiutato a distinguersi tra la gente. Quando gli venne chiesto se quando frequentava la scuola si sentisse diverso, Ed rispose: “Beh, sì, perché ero rosso, quindi sono stato immediatamente coinvolto dal giorno in cui ho iniziato la scuola. Rosso, balbettavo, portavo occhiali enormi, solo un po’ strano, ma poi quando sono diventato più grande mi ci sono affezionato. Sono sempre stato un po’ bizzarro e non ho mai avuto molta fortuna con le ragazze, era sempre come se fossi un po’ strano poi, quando ho iniziato a suonare, ogni volta che facevo un concerto tutti dicevano, ‘Oh, è il ragazzo rosso con la chitarra piccola’ e per questo motivo vieni ricordato. E poi, improvvisamente, inizi a guadagnare un po’ di attenzione perché vieni ricordato. La cosa che ora dico sempre ai ragazzi è che è fantastico essere strani.”